Apnea
Come sono tornato qua sotto? Simile alla noia di un pazzomi assale senza valida motivazione,non chiede permessoquesta bestia informe.Mi tiene strette palle, e gola.Tutto quello che conoscevo, non lo conosco più. Tutto quello che mi circonda mi volta le spalle.Il mio urlo è un colpo di tossedall’
Ultima notte
Sarà stato il cupo scuro del pavimento, la disposizione degli attimi mentre ti guardavo, credo che sia stato questo ad avermi spinto a lasciarti.Lo sgretolarsi dei nostri sentimenti, l’abbandono di una promessa che un giorno credevamo sacra e infallibile, ma che era stata invece irrimediabilmente
Imago Absentia
Come ombre bianche rifulgono le storie, l’essere che si nasconde dietro le trame chimiche della pellicola impressionata dalla luce. L’archivio dell’esistenza si colma di una nuova paura di sparire, mentre l’orizzonte del senso vanifica la massa corporea: dietro di noi il ricordo della nostra
IPERIONE
Il sonno è un dono che sembra non possa più essere concesso agli uomini, almeno non agli uomini che abitano questo incubo, questo luogo, questo inferno partorito dalla stupidità, dalla guerra e dall’ignoranza prodotta dall’odio. Ho paura di non poter più dormire, se non qui, per qualche minu
Giorgio Scerbanenco : Umanità calibro 9
Probabilmente qualche altro inquilino si era accorto di quell’acqua che scorreva fuori dalla porta, ma si era ben guardato dall’avvisare qualcuno, il portiere. La civiltà di massa ha questo pregio, che ciascuno può annegare liberamente senza che gli altri gli diano fastidio nel tentati
Dalla faglia primigenia di un Logos sconfitto: sulle impossibili movenze di Andrea Zanzotto
non-uomo mi depongo ad attenderti senza nulla attendere, già domani con me nel mio fuisse, pieghe tra pieghe della terra cieca ad ogni tentazione d’alba. La poesia testimonia “un vuoto, un silenzio, una faglia primigenia”. Così scriveva nel 1972 Andrea Zanzotto, in “Uno sguardo dalla p