Dalla faglia primigenia di un Logos sconfitto: sulle impossibili movenze di Andrea Zanzotto
non-uomo mi depongo ad attenderti senza nulla attendere, già domani con me nel mio fuisse, pieghe tra pieghe della terra cieca ad ogni tentazione d’alba. La poesia testimonia “un vuoto, un silenzio, una faglia primigenia”. Così scriveva nel 1972 Andrea Zanzotto, in “Uno sguardo dalla p
Poesia del macello, macelleria pittorica. Parola e figura dal corpo alla carne: Ferrari e Bacon
Ficco dita nelle narici dure del toro decapitato cerco intimità e pensiero in quel vigore moncato quando potrei avere colme le mani di mammelle Scene. Una goccia di sperma cade nella vasca del sangue, in una mattina di forte macellazione. La bava degli animali stramazzati esce dalle loro bocche e i